Io
la penso così:
L'importante
era salvare la faccia, perché il professor Paolo Savona esce dalla
porta per rientrare dalla finestra.
Il
presidente della Repubblica, bersagliato da molte critiche per la
legittimità o meno dell'applicazione dell'art.92 sull'esclusione
dell'economista dalla squadra di governo quale titolare del MEF, ha
accettato in seconda battuta il suo nominativo, spostato in altro
ministero, quello degli Affari Europei: in pratica la carica affidata
alla persona demandata a difendere i nostri interessi nella sede
comunitaria. Notare che il professor Savona è stato sostituito al
MEF dal professor Tria, che sull'euro ha idee molto simili a chi è
stato chiamato a sostituire.
Diciamo
che questo governo, pur facendomi sperare per il meglio, mi lascia
perplessa per quel che concerne alcuni nominativi, però aspetto.
Vedo
però che molti “sinistri” stanno rosicando di brutto: invidiosi
e senza nessun senso di autocritica, si permettono di biasimare ancor
prima che i nuovi ministri abbiano giurato.
Ascolto
alcuni stralci di trasmissioni, leggo alcuni stralci di interviste e
cosa noto? L'arroganza di chi ha perso le elezioni e, invece di
chiedersi il perché di questa deriva “populista”, non fa altro
che accusare di fascismo (!?!) gli avversari, la Fornero addirittura
di “squadrismo”, quasi che già da domani, a giuramento
effettuato, venga ricostituita la milizia in camicia nera.
Ridicoli.
Dopo
aver governato per sette anni, con lo spread bassissimo con la BCE
che acquistava i nostri titoli di stato (e ci lucrava pure sopra) ed
il Quantiutative Easing che favoriva l'economia, con il petrolio al
minimo, loro che hanno fatto? Hanno favorito un'immigrazione
incontrollata, hanno speculato con le banche, hanno aumentato
tremendamente la tassazione, bloccando salari e pensioni, e nel
contempo hanno aumentato il debito pubblico! Ed hanno pure il
coraggio di parlare, con l'arroganza della loro “presunta”
superiorità morale, specie quando parlano di come educare
politicamente l'elettorato definito sprezzantemente “il popolo”.
In
poche parole sono tutto meno che democratici.
Il
vero democratico rispetta innanzitutto l'avversario: lo contesta sul
piano politico, ma non lo offende. E non si offendono neppure gli
elettori, che vengono considerati “maturi” solo se hanno votato
per loro, perché è perfettamente legittimo essere sia di destra che
di sinistra, perché rappresentano partiti legittimamente presenti in
Parlamento. Quindi le elezioni sono perfettamente legali, chiunque
abbia vinto, e chi ha perso deve solo fare autocritica e non
incolpare l'elettorato che “non ha capito”, anzi deve sperare che
il nuovo governo agisca per il bene della nazione.
I
termini usati invece sono sempre offensivi: populista non è una
brutta parola, chi è di destra, non è necessariamente fascista, chi
difende la propria identità e vuole un maggior controllo dei
confini non è razzista e xenofobo, tanto più che fare l'interesse
della nazione è già previsto nella Costituzione.
L'invidia
è una brutta cosa: l'occasione l'avete avuta e sprecata nel peggior
modo possibile: ora è giunto il momento di cambiare, spero in
meglio.
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