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martedì 5 giugno 2018

Buon lavoro

Ho ascoltato il discorso integrale del nuovo Presidente del Consiglio Conte, e l'impressione è molto buona: lui visibilmente emozionato, ma anche sicuro nell'esposizione del programma in un discorso di oltre un'ora.
Il suo rapporto ha toccato tutti i punti del contratto stipulato tra le due forze politiche che lo hanno siglato, ed enunciarle tutte sarebbe davvero lungo. Riporto quindi solo le cose salienti che più mi sono piaciute.
La prima cosa è stata quella di parlare di CAMBIAMENTO, che verrà articolato in tre fasi: ascolto, esecuzione, controllo. Ascolto dei cittadini per verificare le loro necessità e bisogni; esecuzione, per potenziare quelle istituzioni delle quali ci sia veramente bisogno e nel contempo eliminare quelle inutili; controllo per verificare che le prime due fasi vengano realmente  effettuate.
Ha quindi citato le parole "populismo" e "antisistema": populismo è appunto ascoltare la gente, mentre antisistema significa rimuovere le vecchie incrostazioni di potere.
Poi ha parlato dei diritti degli italiani, progressivamente smantellati negli anni (diritti spesso negletti e passati in subordine a quelli di altre etnie o cittadinanze estere, mentre a noi spettavano solo doveri). Quindi, una paga adeguata, con una retribuzione oraria minima, pensioni dignitose. Questo potrà essere effettuato anche mediante una tassazione più equa mediante la flat-tax.
Ha parlato del superamento del trattato di Dublino, che ci penalizza in quanto le responsabilità del problema dell'immigrazione non vengono equamente ripartite tra i vari paesi dell'Unione.
Guarda caso, con il nuovo governo e con l'ascesa di Salvini al ministero dell'Interno, anche la Germania di Angela Merkel ha fatto una parziale marcia indietro, affermando che l'Italia è stata lasciata sola dopo il disfacimento della Libia, non voluta certamente da noi.
E Conte ha ribadito che bisogna ottenere l’effettivo rispetto del principio di equa ripartizione delle responsabilità in materia di immigrazione e realizzare sistemi automatici di ricollocamento obbligatorio dei richiedenti asilo ma anche procedure rapide per l'accertamento dello status di rifugiato per gli aventi diritto.
Ha riaffermato la lealtà dell'Italia all'Alleanza atlantica, ma ha anche avvisato che l'Italia inizierà a trattare anche con la Russia per due motivi: innanzitutto perché quella nazione ha consolidato il suo ruolo nelle crisi geopolitiche (ricordiamo che è stata in prima linea nella lotta al terrorismo islamico), poi per poter rivedere le sanzioni che mortificano la società civile russa ma anche la nostra economia.
Ha ribadito che il debito italiano è sostenibile, anche se alto, ma che va comunque ridotto senza penalizzare i cittadini con le misure di austerità che li hanno impoveriti, ma accrescendo la loro ricchezza.
Una parte è stata dedicata alla giustizia, riducendo la durata dei processi, semplificandoli, ma anche rafforzando le garanzie di tutela dei cittadini, assicurando la certezza della pena e, se necessario, aumentando il numero delle carceri anche per assicurare ai detenuti migliori condizioni di vita.
Questi i temi principali che mi trovano consenziente.
Alcune cose mi lasciano perplessa, come la funzione degli “agenti sotto copertura” che dovrebbero contrastare la corruzione (“spie” a tutti gli effetti) e alcune misure a favore dell'ambiente che, personalmente, ritengo possano condizionare e frenare il processo produttivo,
Le premesse sono comunque buone, e non resta che augurare buon lavoro a tutti.

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