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lunedì 28 novembre 2016

La discesa

Bolzano scende dal secondo all'ottavo posto nella classifica della qualità della vita per l'anno corrente.
È sempre una posizione "onorevole" su 111 province considerate, ma non eravamo mai scesi tanto in basso, da anni occupavamo sempre il podio tra la prima e la terza posizione.
Non ho sottomano la classifica per i vari indici (affari e lavoro, ambiente, disagio sociale e personale, affari finanziari e scolastici, sanità, tempo libero, criminalità, popolazione, articolate in ben 84 sezioni), però su una testata locale ho letto che manteniamo comunque la prima posizione per il lavoro, con una disoccupazione poso sopra al 3%, notevolmente inferiore alla media nazionale, mentre sanità, scuola ed ambiente dovrebbero comunque essere in buona posizione.
Non è che il crollo sia dovuto all'aumento della criminalità e microcriminalità, una volta praticamente inesistenti in provincia,  che ora registrano episodi quasi quotidiani?
E non è che la proliferazione degli episodi criminali sia causata dall'incremento della presenza degli immigrati, visto che tali episodi sono aumentati a seguito della crescita delle loro presenze?
A pensare male si fa peccato, diceva la buonanima di Andreotti, ma spesso ci si azzecca.



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